26 Maggio 2025
Martedì 20 maggio, il nuovo Santo Padre, Papa Leone XIV, ha preso formalmente possesso della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, a Roma. Tra i presenti c’erano circa 30 monaci del Collegio di Sant’Anselmo, guidati dall’Abate Primate Jeremias Schröder. La loro presenza — sia liturgica che simbolica — è stata una silenziosa testimonianza del ruolo continuo dei Benedettini nella vita del centro della Chiesa.
L’evento ha incluso un contributo speciale da parte di sei membri della schola di Sant’Anselmo, che si sono uniti al coro residente della Basilica su invito del maestro del coro. L’inclusione del canto monastico ha sottolineato la profondità e la continuità della tradizione liturgica benedettina nel papato moderno.
All’arrivo in Basilica, Papa Leone XIV è stato accolto dall’Abate Donato Ogliari e dall’Arciprete della Basilica, il Cardinale James Michael Harvey. Anche l’Abate Primate Jeremias ha potuto salutarlo personalmente, insieme ai membri della comunità di San Paolo. Insieme ai monaci benedettini, il Papa è entrato attraverso la Porta Santa in solenne processione verso l’abside. Lì è sceso alla Confessione e ha reso omaggio alla tomba di San Paolo Apostolo. È stato un momento carico di significato, che ha connesso l’ufficio petrino con l’eredità dell’Apostolo delle Genti.
Dopo questo atto di devozione, Papa Leone XIV si è rivolto all’assemblea introducendo una lettura dalla Lettera ai Romani. Nella sua omelia, il Santo Padre ha riflettuto sull’universalità del messaggio cristiano, tratto da Romani 10,9-15. Ha ricordato ai presenti che credere e proclamare vanno di pari passo: “Credere con il cuore e confessare con le labbra. Questi due aspetti — interiore ed esteriore — sono essenziali affinché la fede sia vissuta e condivisa.” Ha sottolineato che il Vangelo non deve mai rimanere confinato al solo credo personale, ma deve sempre tradursi in testimonianza e carità. Il Papa ha concluso affermando che “non possiamo rassegnarci a un mondo senza speranza, senza Cristo,” esortando tutti i presenti a essere “segni credibili della gioia e della pace del Risorto.”
Dopo un breve silenzio, Papa Leone XIV si è avvicinato ancora una volta all’altare per venerare il Trofeo dell’Apostolo, un monumento tradizionalmente considerato il luogo di sepoltura di San Paolo.
La frase “prendere possesso” di una basilica si riferisce a un’antica consuetudine che segna l’assunzione da parte del nuovo papa della responsabilità spirituale e cerimoniale sulle quattro principali basiliche papali di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura. Queste basiliche hanno storicamente rappresentato i pilastri della vita liturgica e amministrativa della Chiesa romana. Il rito di martedì a San Paolo fuori le Mura, la seconda basilica più grande dopo San Pietro, rappresenta un altro passo nell’assunzione formale da parte di Papa Leone XIV degli oneri del papato. Il suo secondo Regina Caeli sarà celebrato domenica 25 maggio, lo stesso giorno in cui prenderà possesso anche delle basiliche di San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore.
Per i monaci di Sant’Anselmo, la partecipazione a questa occasione storica è un silenzioso ma fermo richiamo al loro posto nel cuore della vita della Chiesa — radicati nella tradizione, nel servizio e nello studio. È anche un invito visibile a tutti i superiori benedettini: considerare l’Ateneo Sant’Anselmo e il suo Collegio non solo come istituzioni di studio e formazione, ma come partecipazione attiva ai ritmi della Chiesa universale.
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